Preservare il Jeet Kune Do 2


 

Il mondo del Jeet Kune Do, in Italia e non solo, è molto confuso.

La facilità con cui si accede al giorno d’oggi ad un corso istruttori e si riceve la prima certificazione per l’insegnamento dopo poche settimane, contribuisce ad allargare il problema. Possiamo anche aggiungere che molti istruttori, in buona fede, insegnano cose inesatte e finiscono per convincersi che ciò che insegnano sia corretto. Infine mettiamoci pure le tanto citate e tanto incomprese frasi di Bruce Lee : il JKD non deve essere considerato uno stile vero e proprio, il JKD è libertà di espressione, prendi ciò che è utile per te e scarta ciò che non ti serve, e così via, hanno portato le persone a pensare che qualsiasi cosa loro facciano può essere considerato il JKD di Bruce Lee.

Il JKD ha dei principi ben definiti, ma spesso si vedono istruttori che insegnano non tenendo conto di alcuni tra i basilari fondamenti di quest’arte, come l’economia di movimento, nell’esecuzione delle tecniche oppure nel footwork, la mancanza di intercettazione, la mancanza di semplicità, ecc.

Il diretto con la mano avanzata, per esempio, è considerato la base di tutti i pugni nel JKD, nonostante ciò questo colpo fondamentale viene eseguito spesso in maniera non corretta.

Allora cosa si dovrebbe fare per mantenere viva la fiamma del Jeet Kune Do di Bruce Lee?

Non è facile dare una risposta che sia universalmente accettata. Credo che, per prima cosa, bisognerebbe essere profondamente sinceri con se stessi: se ci si rende conto che qualcosa non è ben compresa, è necessario informarsi ed allenarsi adeguatamente partendo da una fonte certa. Oggi c’è la possibilità di frequentare istruttori di prima e seconda generazione di JKD; ci sono, sopratutto in lingua inglese, diversi libri che spiegano in maniera chiara la struttura dell’arte, le sue tecniche, i suoi movimenti e la sua filosofia. E’ molto meglio studiare da fonti sicure che lavorare di fantasia prendendo del materiale un po’ qua e un po’ là e mettendolo insieme a proprio piacimento.

Io personalmente ho iniziato ad insegnare dopo circa 18 anni di pratica nelle arti marziali, ma oggi mi considero ancora uno studente: prendo parte ai seminari, acquisto libri, dvd, ed ogni volta che mi arriva un nuovo libro a casa, con lo stesso entusiasmo del principiante, lo leggo con attenzione.

Gli scritti di Bruce Lee continuano ad ispirarmi e a farmi crescere. I seminari con Sifu Tim Tackett mi hanno arricchito per i suoi insegnamenti e onorato per aver apprezzato il lavoro che stiamo svolgendo, oltre per la fiducia che mi ha dato inserendomi tra gli istruttori affiliati nel Wednesday Night Group. Allo stesso modo per me è importante l’allenamento con Sifu Alberto Costanzo, per la sua grande disponibilità, serietà e competenza.

A tutti gli studenti vorrei dire: impegnatevi con onestà, serietà e passione vera, per preservare il lavoro, gli insegnamenti e l’arte marziale di Bruce Lee.


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2 commenti su “Preservare il Jeet Kune Do