LA FILOSOFIA DEL JEET KUNE DO NEI MOMENTI DIFFICILI.
Si parla e si è sempre parlato di Jeet Kune Do, l’arte marziale di Bruce Lee, pareri, opinioni contrastanti, il cercare di appartenere ad un lignaggio per ottenere consensi dagli altri, ecc. ecc.
Come dico sempre, però, della filosofia del Jeet Kune Do, approccio mentale che il fondatore del JKD ha utilizzato non solo come sviluppo della sua arte marziale, ma anche come stile di vita. La sua filosofia è applicabile al combattimento, inteso come lotta tra 2 individui, ma anche applicabile alla vita di tutti i giorni, dopotutto, ostacoli, difficoltà, periodi negativi, rappresentano un combattimento, anche se non contro una persona, ma contro una situazione, un ostacolo, un problema.
Così quando nel Jeet Kune Do si parla di capacità di adattarsi alla situazione, intesa come combattimento, questa capacità deve e può essere applicata alla vita di tutti i giorni.
Un colpo basso può arrivare in un combattimento, ma può arrivare anche dalla vita quotidiana.
Anche il non opporre resistenza, non opporre la forza a quella dell’avversario, rappresenta l’arte di saper accogliere.
Quando ci capita una situazione difficile è importante ricordarci che ci appare tale, per il modo in cui siamo obbligati a percepirla.
La domanda, allora è : in quale modo possiamo percepire questa nuova situazione?
Farsi una simile domanda è un primo passo fondamentale.
Allora le affermazioni: sii acqua, impara ad immergerti nel qui e ora, cambia con il cambiamento, avranno un senso.
Con questo non dico che in una situazione delicata, inaspettata, negativa, non bisogna essere preoccupati, dico che non è buona cosa mettere tutta l’attenzione sulla sola preoccupazione, sia perché facendolo non migliora lo stato delle cose, anzi semmai è il contrario, vivere giornate intere piene di ansia, per tutto il tempo è anche deleterio per la salute in generale.
Imparare a spostare l’attenzione, a guardare la situazione da una differente prospettiva, disattivare il pilota automatico, dedicandosi ad esempio alla meditazione, ritornando a vivere il proprio corpo, sentirlo, percepirlo, essere centrati e in presenza, aiuta non di poco, a migliorare la percezione delle cose.
Dove c’è yang c’è yin, è uno degli aspetti cardine della mentalità dell’uomo di Jeet Kune Do.
Lamentarsi inutilmente per qualcosa che non è possibile cambiare nell’imminente è inutile.
Un detto cinese recita: Quando piove lo stolto impreca agli dei, il saggio si procura un ombrello.
Ricominciamo a dare valore alle cose che davvero contano, nella frenetica vita di tutti i giorni molti valori sono andati perduti, cogliamo l’opportunità che abbiamo oggi, ricominciamo da noi stessi.
Allora, dove sono tutti i maestri di Jeet Kune Do?
Un abbraccio a tutti con un in bocca al lupo.
Sifu Enrico Abbruciati